Negli Stati Uniti non esiste un'iscrizione separata all'albo degli avvocati e dei notai. Un avvocato (detto ugualmente "attorney" o "lawyer") puo' occuparsi sia di contenzioso, che di pratiche notarili come fare testamento o mettere un palazzo a nome del cliente. Questo non vuol pero' dire che un avvocato sia disposto a fare qualunque pratica, o che non ci sia un certo livello di selezione da parte dell'avvocato in base alla sua esperienza e competenze.

Da non confondersi e' invece il ruolo di "notary public". Questo titolo sembra alludere al notaio italiano, ma si riferisce invece ad una persona che e' autorizzata e relegata a compiere un servizio statale di verificare l'identita' del firmatario di documenti ufficiali. Un "notary public" si puo' spesso trovate presso banche, copisterie, e uffici delle risorse umane. Per ottenere la licenza statale di "notary public" non e' necessario aver studiato legge o aver completato altri studi.

Per un apostilla e' invece necessario riferirsi al Consolato o l'ufficio del Secretary of State dello stato Americano piu' conveniente. (L'apostilla puo' essere solo usata con altri paesi firmatari della Convezione dell'Aia.)

L'iscrizione all'albo degli avvocati negli Stati Uniti e' divisa e amministrata a livello statale. Questo vuol dire che, in termini generali e con dovute eccezioni, un avvocato iscritto all'albo presso lo stato del New York non puo' occuparsi di una pratica in California e vice versa. L'iscrizione all'albo in piu' di uno stato non e' proibita (anche se questo non e' sempre semplice ed e' quindi poco comune), e lo stato di inscrizione non e' necessariamente legato allo stato di residenza dell'avvocato statunitense.

Le eccezioni forse piu' notevoli sono in campo delle leggi sull'immigrazione e sui brevetti, in quanto queste leggi sono federali. Per i brevetti, e' necessaria l'iscrizione ad un ulteriore albo per avvocati che praticano in questo campo.

Spesso gli avvocati americani hanno l'aspettativa di essere pagati all'ora, in incrementi di sei minuti. Per avere un'idea piu' chiara delle competenze dell'avvocato e del costo complessivo della pratica e' consigliabile discutere la pratica con l'avvocato e chiedere di mettere l'accordo sui compensi per iscritto. E' normale e non e' scortese chiedere all'avvocato di avere e firmare un contratto di incarico professionale con lo studio legale ("fee agreement"). Similmente, non e' fuori luogo che l'avvocato non sia disposto ad iniziare il lavoro riguardo la pratica prima di avere un contratto di incarico professionale firmato dal cliente e, dipendendo dalla pratica, un pagamento parziale o acconto ("retainer").

La decisione di assumere un avvocato o notaio spesso parte con una necessita' di un servizio legale percepito dal cliente, alla quale segue una consulenza per chiarire gli obbiettivi e i servizi necessari. Non e' raro che il cliente pensi che sia necessario un servizio specifico quando, dopo discussione con l'avvocato, un approccio diverso e migliore viene individuato.

Tra i fattori, un cliente puo' prendere in considerazione:

- l'esperienza e competenza dell'avvocato o notaio nel campo specifico della pratica.
- il numero di anni di esperienza in base alla complessita' della pratica
- la capacita' di spiegare la materia e di connettere l'impatto della pratica su altri aspetti che interessano al cliente.
- la disponibilta' di chiarire i termini di ingaggio e pagamento dell'avvocato. Voglio pero' chiarire che, specialmente nel campo di contenzioso o tributario, e' difficile valutare all'inizio i dettegli della pratica, incluso quanto durera'. Quindi un avvocato che non e' disposto a dare parametri limitati e chiari puo' essere solamente una persona onesta, anche se per un cliente sarebbe preferibile sapere in anticipo il costo complessivo e il tempismo di una pratica.
- la disponibilita' all'avvocato o notaio.

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